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venerdì 12 settembre 2003

 

Intervista di Sergio Vilar,

Editore del sito web Nucleus e Music Director dei programmi radiofonici "Una Larga Pasión" e "Radio Babel,  da Buenos Aires,  Argentina

http://www.nucleusprog.com.ar/ingles/r-quasars.htm

 

 

Intervista:


1.    Potreste presentare la band, membro per membro, per quelli che non vi conoscono, e raccontare qualche dettaglio sugli inizi?

Il gruppo è nato da un incontro tra Flavio e Andrea nel giugno del 1995.

La comune passione per la musica e la condivisione degli stessi gusti musicali ha portato alla creazione della prima canzone della band, “The Prophet” nel 1996. Dal marzo del 2000 è entrato a far parte del gruppo Giovanni “Alabamas”, che ha portato la sua esperienza di studi musicali.

Io sono Andrea. Sono appassionato di musica sin da giovane ed ho suonato in diverse occasioni la batteria ed il flauto. Sono appassionato di musica classica (Vivaldi e Verdi) e ascolto volentieri il rock melodico e il pop degli anni’70/80.

Io lavoro come tecnico elettronico in una ditta di telecomunicazioni. Il progetto Quasars mi ha coinvolto sin dal suo inizio, nel 1995, e tuttora mi spinge a proseguire con impegno e passione durante il tempo libero. All’interno del gruppo compongo le musiche e mi occupo di eseguire tutte le parti di sinth,di batteria e i cori.

Inoltre mi occupo anche della gestione del nostro sito internet. Il gruppo dei Quasars, è il risultato di sacrifici, grande interesse e vivo desiderio di vedere concretizzare sempre più (da dilettanti quali siamo) il nostro progetto musicale.

Ora passo il microfono a Flavio…

Io sono la voce solista del gruppo e scrivo i testi delle canzoni. Nella vita lavoro in una ditta di telecomunicazioni. La cosa a cui tengo di più quando scrivo qualcosa è evitare di dire cose banali o già dette da altri, anche se questa è una cosa abbastanza difficile, soprattutto in campo musicale. I Quasars sono stati la mia prima e unica esperienza musicale diretta. Per il resto tanta passione per la musica e tante canzoni di tutti i generi passate nel mio stereo. Comunque sono contento dell’esperienza che mi sono fatto in questi anni. E ora vi passo Giovanni per il suo assolo….

Io all’interno del gruppo,suono la chitarra elettrica e il basso.La mia formazione musicale è di tipo classico, però mi sono sempre occupato di diversi generi musicali.Mi sono avvicinato al rock dei Quasars e ne sono stato decisamente affascinato.Mi sento pienamente coinvolto nel lavoro di questo secondo disco a cui ho potuto partecipare fino dall’inizio e lo sto portando avanti con particolare entusiasmo.Dopo la presentazione ora passiamo alle domande.

 2. come definireste il vostro stile? 

Il nostro genere musicale prende spunto da modelli e stili degli anni’70/’80. Lo si potrebbe definire oggi un genere “alternativo.

3. Considerate i Quasars una banda progressiva, o semplicemente un gruppo che tocca quello che gli sembra buono in quel momento senza trattenersi a pensare dentro che stile ubicarla? 

Crediamo che pochi ( a parte chi fa musica puramente commerciale ) si preoccupino di comporre pensando a restare dentro un certo stile. Pensiamo anche che ogni musicista o band con il trascorrere del tempo si evolva e quindi cambi inevitabilmente stile. Consideriamo questa una crescita. Ed è ciò che sta succedendo anche a noi.

4. Siete sempre rimasti nello stesso stile musicale?

Non sempre; nel primo disco  facevamo un tipo di rock che potremmo definire “spaziale” , con molti effetti e l’uso del vocoder.

5. come funziona attualmente la scena progressiva in Italia? 

Negli anni ‘60/ ’70 c’era un fermento giovanile molto legato alla scoperta di nuovi valori che trovavano spazio nei “fenomeni” di massa, nei grandi raduni, nella politica e comunque nello stare insieme. La musica legava tutto questo ed era il collante più efficace. Non c’erano né discoteche né musica dance che potesse ammazzare quella dimensione molto più umana. Si ascoltavano i testi dei brani oltre che la musica e si criticava tutta la discografia ufficiale che in quel periodo aveva seri problemi di vendita. Le case discografiche si avvicinarono alla musica progressiva perché fiutavano un “business”, non perché amassero quel genere di musica. Poi il fenomeno è passato e tutto è ritornato nell’ “underground”. Adesso bisogna accettare il fatto che il rock progressivo è ad appannaggio di “pochi ma buoni”. Sono tante le ricerche e le avanguardie artistiche in genere che non sono ben accolte da tutti ed è normale che sia così, altrimenti non ci sarebbe avanguardia. Poi oggi con questo abbrutimento culturale che vivono i giovani, letteralmente disorientati ed anche rimbecilliti, meglio essere di nicchia che farsi rimbambire dal sistema. Decisamente, abbiamo molti dubbi che ci sia una ripresa e un rigenerarsi della musica progressiva in modo eclatante. Nonostante un ritorno sempre più forte e dignitoso, tuttora la musica progressiva rimane un fenomeno culturale e di nicchia, specie in Italia.

Oggi molti giovani musicisti riscoprono la musica progressiva e la ripropongono con grande coraggio, ma intorno a questi circola poco interesse e sono difficili e impegnative le produzioni musicali senza supporti promozionali. È difficile sopravvivere in una giungla musicale dove la parte del leone è nelle mani di chi produce e promuove musica commerciale e di sottocultura. Basta vedere le classifiche e le proposte martellanti dei mass-media per capire….

6. Quali sono, secondo voi, le possibilità e le limitazioni per far conoscere il lavoro di una band come i Quasars all’interno del mercato musicale italiano ?

Rispondendo allo stesso tempo anche alla domanda successiva, consideriamo internet uno strumento fondamentale per far conoscere il nostro lavoro all’estero e in Italia, considerando anche il fatto che facciamo un genere di nicchia, quindi poco adatto a sfruttare i mezzi di comunicazione di massa. E considerando anche il fatto che non abbiamo un produttore che distribuisca la nostra musica.

7. Pensate che Internet sia stato, o può essere, un strumento importante per diffondere la vostra musica nel mondo?

Vedi la risposta alla domanda 6

8. Come avete pianificato la diffusione del disco? Che cosa avete fatto sino ad ora in quella direzione?

Quando terminammo i lavori del nostro primo disco, Empty Spaces, non eravamo preparati ad una diffusione del nostro lavoro. Per il nostro secondo album ci è venuto in aiuto internet…E ci sta aiutando anche a diffondere il primo.

Abbiamo alcuni contatti con qualche piccola etichetta discografica, ancora da valutare.

9. Se qualcuno, dopo aver letto questo reportage, volesse informarsi sulla musica dei Quasars, che cosa può fare per ottenerla?

Noi realizziamo in privato la nostra produzione musicale. Componiamo, registriamo, effettuiamo il mixaggio e registriamo su supporto CD i nostri lavori e non abbiamo un produttore che ci garantisce una distribuzione musicale del prodotto…….. Al momento, chi fosse interessato alla nostra musica, può contattarci al nostro indirizzo di posta elettronica    quasarsmail@libero.it

10. Come pensate che evolverà la musica dei Quasars nei prossimi anni? 

Senza spingerci troppo in là negli anni, pensiamo che nell’immediato la nostra musica tenderà sempre di più verso un rock melodico che potremmo definire “alternativo”, anche se le etichette di genere sono sempre difficili da definire.

11. Molte grazie. Mi piacerebbe che chiudeste il reportage con qualche messaggio...

Noi non ci illudiamo di diventare famosi. La musica che facciamo, la facciamo perché ci piace e ci dà soddisfazione. La cosa però che gratifica e che unisce ogni musicista, dilettante o professionista che sia, è che altri condividano con lui il piacere di ascoltare la sua musica. Gli apprezzamenti della gente, quando ci sono, ti fanno capire che hai fatto davvero qualcosa di buono. Per cui speriamo che chi ascolta la nostra musica ci mandi un messaggio e ci faccia sapere cosa ne pensa. Per il momento mandiamo un grosso saluto dall’ “altra parte del mondo”.

Grazie ancora, con affetto, dal vostro amico in Argentina 
 
Sergio Vilar

 

 

 

 

 

martedì 4 novembre 2003

 

Jorge Sergio Iglesias

Musicista e compositore spagnolo di Santiago de Compostela

recensione pubblicata sul sito  http://www.articmist.org/direct/c_empty_spaces.htm

 

in data 04/11/03.

 

 

Hello Quasars!

Questa è la mia modesta recensione del vostro CD "Empty Spaces" . Posso dire che giudico la vostra musica davvero interessante. Mi è realmente piaciuta. Spero che voi non abbiate difficoltà a tradurla in italiano dallo spagnolo. (Ah! Ho inserito un mio commento anche sul vostro Guest book...)
http://www.articmist.org/direct/c_empty_spaces.htm

 

Saluti!
Jorge

 

Traduzione della recensione

Prima di ricevere da parte dei tre componenti della band italiana "Quasars" il loro primo lavoro , "Empty Spaces" , non sapevo ancora che cosa avrei scoperto al suo primo ascolto. Gli aggettivi che avevo ascoltato o letto riferiti a questo gruppo andavano da "band" di musica alternativa fino a band "rock spaziale" ispirata a parte della musica orientata a questo stile negli anni 70 e 80. Cercando di capire cosa avrei dovuto aspettarmi, visitai la loro pagina web ufficiale, http://www.quasars.it, per saperne di più sul modo di fare musica di questo gruppo italiano.
La breve attesa valse completamente la pena. Dopo aver ascoltato i 5 brani di "Empty Spaces" rimasi completamente sorpreso. Essi dicono che il loro nome "Quasars" cerca di evocare atmosfere spaziali. Quello che risulterà palese quando si ascolta questo disco è  che, benché di modesta realizzazione (incisione nel "Microstudio" casalingo di Andrea, il tastierista della band e prodotto in proprio attraverso la "Microrecords"), dimostra, per quanto mi riguarda, alcune idee musicali chiare e personali.
Non è musica frivola e senza spirito. Tutto il contrario.

Ci sono voluti 4 anni per dare la forma adeguata al disco, ma, finalmente nel dicembre dell'anno 2000 il disco vide la luce. Andrea ( tastiere, percussioni e strumenti elettronici vari), Flavio (voce solista) e Giovanni (basso e chitarra elettrica), con la collaborazione iniziale di Cristian e l'appoggio dell'amico Fabrizio, sono riusciti a realizzare un disco nel quale posso vedere chiare influenze del più "vivo" rock spaziale, ma anche con tocchi di rock sinfonico e di elettronica e la presenza di una chiara base di sintetizzatore nei temi. I cinque brani sono potenti, con una base percussiva ben marcata, e con curiosi giri di basso che si incastrano perfettamente nell'insieme. Le buone sistemazioni della tastiera sono sempre puntuali e la voce di Flavio ci invita con i suoi testi a visitare pianeti desolati, cercando di guidarci in  avventure spaziali, come dice in "A New Life": "E quando viaggio vicino a buchi neri, guardo il mio monitor... ed a volte penso alla Terra, ormai irrecuperabile... ma sopravviverò...” .

Quando ascolterete questi cinque brani rimarrete con la voglia di essere sempre più contagiati dal ritmo dei Quasars. Essi, tuttavia, lavorano già al loro nuovo disco che si chiamerà "Lightears" e che secondo loro stessi conterrà molte sorprese. Attendiamo con trepidazione...

Jorge Sergio Iglesias

 

 

 

lunedì 16 marzo 2009

 

 

Recensione del secondo album dei Quasars

 

 LIGHTEARS

 

by Mac dei Bionigt, musicista e appassionato di musica elettronica

 

 

Dopo un mese d'inferno passato a fare e rifare tutta la grafica per l'auditorium per cui lavoro, riesco a mettermi a scrivere ai Quasars cosa ne penso del nuovo album .

La copertina del CD già la conoscevo ed apprezzavo, il libretto interno invece è stata una sorpresa che ci ha colpito, rende davvero! Bella l'idea di mettere i testi originali e la traduzione Un bel lavoro davvero, insomma!

 

Venendo alla musica in generale, parto dicendo una cosa: la musica si può imparare, la personalità no! E i Quasars ne hanno da vendere, ogni singolo secondo suona come una cosa sola: Quasars!!  Questa è la cosa che forse mi colpisce maggiormente, in quanto è la cosa più difficile da trovare nella maggior parte dei musicisti! 

Belli parecchio anche i testi, dal contenuto mai banale ed anzi profondo, bravissimo Flavio!  Un bravo gigante anche al mitico Giovanni, soprattutto gli inserti di chitarra sono davvero belli e si inseriscono perfettamente nel tutto, impreziosendo non poco i brani e sollevandoli ancora più in alto, e allo stesso modo la voce di Flavio, a cui ormai sono affezionato e mi rende gradevole ogni canzone .

Per quanto riguarda Andrea,il compositore/arrangiatore etc...  vabbè, ormai lo sai che sono un tuo fan per tutti i piccoli gioielli di arrangiamento che spuntano senza sosta in tutti i tuoi lavori, non starò qui a ripetermi, ma anche in questo disco hai dato prova di sapere il fatto tuo, e non poco!

I problemi (tutto sommato minimi) di mixaggio del disco precedente, nonostante i tuoi timori (o forse grazie a questi) sono stati risolti brillantemente, tutto suona benissimo ed equilibrato

Ora, tornando al commento dell’album canzone per canzone:

 

1 - A Ray Of Light part 1: bell' intro, incuriosisce, fa immaginare la scena, fa sorgere domande, va venire voglia di sentire cosa viene dopo, fa, insomma, tutto quello che un intro dovrebbe fare! 

 

2 - Fearless: bel brano d'inizio, potente, orecchiabile - sarebbe un singolo perfetto!. Bellissimo l'inizio, fa pensare a qualcosa che arriva dal cielo, con un ufo o in una nube di luce, come è bellissimo l'intreccio tra chitarra ed effetti al minuto 3.43, tanto per fare un esempio, ma se dovessi fare l'elenco dei dettagli interessanti che hai infilato ovunque verrebbe natale... grande!!  Testo all'altezza della situazione, batteria come sempre paurosa per naturalezza, ogni cosa al suo posto a livello di suono, si può seguire ogni strumento senza difficoltà, insomma: wow!

 

3 - Walking In The Wind: Anche questo potrebbe essere estratto come singolo. Bellissimi quei momenti "calmi" per poi riprendere il volo, il giro di basso iniziale, i suoni di synth, il trattamento sulla voce, quel momento "selvaggio" verso i 4.20 minuti, l'ottimo finale, e la coda "ventosa" con la voce della bimba...  Gran bel lavoro di nuovo, a cui si applica quanto dicevo sull'album in generale.

 

4 - The Sea: credo che se qualcuno mi chiedesse qual'è il vostro brano migliore, probabilmente risponderei The Sea, anche se non saprei spiegare esattamente il perchè. C'è la dolcezza delle prime strofe, il dinamismo del ritornello, e un po’ tutti quelli che sono i vostri punti forti - creatività, cura dei dettagli, ottime esecuzioni, profondità che non solo fa si che il brano regga a molteplici ascolti, ma che addirittura si scopra qualcosa di nuovo ogni volta...

Insomma, assolutamente Quasariano, un gran brano! 

 

5 - Neptunia: Che dirti? Stupefacente! In questo brano c'è di tutto: l'inizio jarriano, con tanto di elettronica "alta", lo space rock strumentale rocketsiano, la melodia, il ritmo, il prog rock (soprattutto in alcuni soli di synth), i Tangerine Dream anni 90, lo space synth, però  nulla è imitazione, ma tutto è anzi totalmente personale, un'incredibile quantità e varietà di materiale che compone un unico, pazzesco brano - assolutamente impressionante!

 

 

6 - Echoes From The Stars. a questo punto un  bel lento ci sta perfettamente, e quando dico un bel lento, intendo proprio bello! Fantastico l'intro nella sua apparente semplicità, i frammenti col vocoder sono da brivido, il momento "sospeso" con chitarra e accordi è stellare, ottima la scelta dei suoni, belli i dettagli come quell'effetto al 1.34 minuto, atmosfericissimo il finale che conduce al brano successivo...

 

7 - Sensynapse: mammamia, che figata! Questa direi che è il singolo per eccellenza del disco, fantastico inizio pinkfloydiano (nel senso migliore), gran ritmo, synth cosmici, ottimo lavoro da parte di tutti e tre in ogni dettaglio, bellissimo miscuglio di musica spaziale, psichedelica, rock e chi più ne ha più ne metta, tutto perfettamente amalgamato! Un  fantastico singolo, come dicevo, che da una bella botta finale di energia quando siamo quasi alla dirittura d'arrivo di questo disco bellissimo, che ci mette qualche ascolto ad arrivare, ma come tutti i dischi con una certa profondità, quando poi arriva ci resta ! 

8 - A Ray Of Light part 2:  ed eccoci all'ultimo brano, che è proprio quello che quando inzio a sentirlo non riesco a smettere e continuo a sentirlo in loop, con una commozione leggera ma profonda, o profonda ma leggera, un pezzo delicatissimo, sincero, bellissimo, con l'unico difetto di essere troppo breve per me che lo ascolto per mezz'ora di fila  ;-)   Bellissimo il testo, bellissima la musica, bellissimo l'arrangiamento, tutto ha quell' equilibrio delicato che lo rende unico. Se davvero vi è uscito dopo una visita dalle nostre parti, allora ne sono orgoglioso, perchè c'è dentro una puntina anche di noi.  Questo brano mi da gioia e malinconia insieme, e direi che, da un punto di vista prettamente emotivo, è il mio brano Quasariano preferito.

 

In conclusione: ci sono voluti otto anni (oh, siete stati pazienti voi a farlo, ma anche noi ad aspettare!) , ma per quanto mi riguarda LIGHTEARS è un disco di quelli che rimangono ben più a lungo. 

Grazie di averlo realizzato.

Un abbraccio di cuore,

Mac

 

 

 

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